Cose che ho scoperto diventando mamma, ordinaria follia, Pensieri

GRADISCI UNA TAZZA DI CAZZI TUOI?

Quando diventi mamma tutti hanno l’urgenza di esprimere le loro opinioni su come devi fare le cose. Ed è incredibile, perché tutti, ma proprio tutti, sanno meglio di te cosa fare e come farlo.

All’inizio ci credi davvero che tutti ne sappiano di più, del resto l’unico essere di cui ti sei mai presa cura è una gatta stronza alla quale, a detta del veterinario, sei riuscita ad arrecare dei “disturbi comportamentali” perciò perchè non crederci?

E quindi inizi ad ascoltare tutti.

Il nano piange:

“Bè, ma da quant’è che non mangia?”

“Ma non ha fame, non vedi che si stropiccia la faccia? Ha sonno!”

“Ma se si infila i pugni in bocca! Guarda che è la dentizione”

“Ragazzi, è chiaramente mal di pancia”

E tu, tapina, se lì, con un polso che presenta ustioni di terzo grado da latte di bibe, la scatola dei rumori bianchi sotto un’ascella, il Colimil sotto l’altra, la testa che gira non tanto per le urla del nano quanto per i pareri di tutti che ti rimbalzano da un lobo a un altro del cranio. Forse anche lui ha tanta voglia di attaccarsi a una botte di Syrah…No?

Un tema caldissimo è quello della nanna.

“Mettilo nella cullina” perché guai se dorme con te “poi non te lo levi più dal letto”

“Sì, ma col riduttore se no si sente perso”

“No A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E senza riduttore se no soffoca!”

“Mi raccomando fai un wrap (ma dici tipo pollo del Mc?!) così il bimbo ricorda l’avvolgimento dell’utero materno”

“Metti il dou dou così sente il tuo odore”

“Non mettere il dou dou che soffocaaaa”

Al che butti il riduttore, ma non troppo lontano che magari ti serve, impili i ventordici dou dou che ti hanno regalato che al massimo li usi come presine in cucina, inwrappi il nano bello stretto come fosse Valeria Marini in abito da sera, fai per appoggiarlo nella cullina e parte la sirena. Cioè, tutti sti maroni sulla cullina e non mi dite che per i bimbi è come il giaciglio di un fachiro?!

Dopo un mese insonne decidi che è arrivato il momento di metterlo a letto con te, scelta che si porta dietro un inconveniente più grande del pensiero che lui a 18 anni sarà ancora lì in mezzo a voi a rovinare la tua vita sessuale: il secondo round di opinioni mai richieste.

“Ma non riesci a metterlo nella culla?”

“Eh no…”

“Non ci hai provato abbastanza!”

“Bè oddio è un mese che non dormo… ho delle borse sotto gli occhi che sembro uno spaccio dell’Eastpack”

“Adesso non ve lo togliete più eh”

“Ma speriamo di sì dai…”

“Ma non hai paura di schiacciarlo nel sonno?”

“Sì ma non è che se ne parliamo mi passa…”

“Deve dormire nella Next to me!”

“Ma và, glielo vuoi spiegare tu?”

“E’ colpa tua se dormi male, te lo tieni nel letto”

Pure?!!

Meglio poi non parlare dell’argomento allattamento, un tema sul quale ormai si è espresso anche il fruttivendolo sotto casa (“compra di nuovo la cipolla? Eh eh eh, ma allatta al seno”…?!). Mi limiterò a ricordare il giorno in cui tra ostetrica, pediatra 1 e pediatra 2 (del resto, come fai a fidarti del pediatra 1 se non lo metti alla prova confutando puntualmente le sue tesi sulla base di quello che ti dice pediatra 2?) mi hanno detto nell’ordine che dovevo allattare a richiesta, allattare ma solo 10 minuti a poppa ogni 3 ore, che la giunta era mia amica, che la giunta era mia nemica, ma non ti scoraggiare che “l’importante è che il piccolo cresca”… no no, non mi scoraggio, vado dritta alla neuro.

Ma le opinioni altrui non si fermano, posson toccare qualsiasi argomento, anche quello apparentemente inopinabile.

“AH! Gli hai messo i calzini! Ma perché non le tute coi piedini?”

“Eh non vedi che piange perché la tuta coi piedini gli sta corta? Gliela devi tagliare!”

“Ma che fai, gli metti la tuta tagliata senza calzini? Ma non vedi che il bimbo trema perché ha freddo?”

“Però insomma, i calzini così stretti, poi non gli passa la circolazione…Non vedi che fa il labbrino perché gli stanno troppo stretti?”

Senti facciamo così, glieli taglio sti piedini così abbiamo risolto il problema.

Alcune non si riprendono più da questa overdose di opinioni illuminate, qualche altra fortunata dopo mesi di confusione, emicrania e giustificazioni finalmente si eleva, dallo stato larvale di madre insicura e conciliante ascende a quello di madre consapevole,

consapevole del fatto che la gente non si fa mai una tazza di cazzi propri!

Allora la fortunata capisce che la madre è lei e finalmente vestirà, addormenterà, allatterà e farà del suo pupo quel che diamine le pare, quasi sicuramente sbagliando infinite volte, ma almeno lo farà con la propria testa (e un buon paio di tappi per le orecchie!)

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