ordinaria follia, Pensieri

IL PARTO: LUOGHI COMUNI E NON

Tra le frasi più in voga da dire ad una partoriente troneggia “Il dolore del parto si dimentica”. Una cosa che molte mamme sostengono ma nella quale io non avevo mai creduto. In realtà ho sempre pensato che si trattasse di una sorta di legge del silenzio vigente tra donne, una regola non scritta secondo la quale chi partorisce è tenuta a non rivelare a nessun’altra il dolore che ha provato, con l’obiettivo probabilmente di preservare la specie. Tuttavia ad oggi mi trovo a dovervi confessare che è vero, non è una markettata per farvi procreare, il dolore del parto in un certo senso si dimentica. Per esser più precisi, non è che il ricordo di quel dolore venga completamente cancellato…io ricordo benissimo che il parto è stato terribile e che mi contorcevo come un lombrico su quella poltrona di ospedale al grido ‘dov’è la mia cazzo di epiduraleeeee’ (che non è mai arrivata). Però è un dolore talmente lontano da qualsiasi altro malessere di cui io abbia mai avuto esperienza che non si può descrivere ed è forse proprio il fatto di non poterlo catalogare che non lo rende archiviabile tra i file dei nostri ricordi.

Un altro leit movit che ricorre nei giorni precedenti il parto è “durante il parto mantieni la concentrazione”. A beneficio di tutte le future mamme, è normalissimo non avere idea di cosa questa frase significhi. Per quanto mi riguarda pensavo di essermi preparata al meglio, creando la mia playlist ‘no Marvin no parto’ con i miei pezzi soul, jazz e blues preferiti e stampando tutto il materiale possibile su posizioni da assumere e massaggi da farsi fare in travaglio. Alla fine le uniche cose che ho voluto in quel momento sono state silenzio e distanziamento sociale. Stavo seduta su quella poltrona, senza guardar in faccia nessuno, coi capelli davanti modello bimba di The Ring che incontra Hell Raton, pronta a ringhiare a chiunque mi toccasse e super concentrata, al punto che tra una contrazione e l’altra sono riuscita a spararmi dei power nap-salvavita di due minuti con tanto di russata e bavetta.

“Il travaglio è peggio della fase espulsiva”. Questa, almeno per mia esperienza, è un’altra verità alla quale inizialmente non ho creduto e sulla quale poi mi sono dovuta ricredere. Il travaglio è stato molto più spossante, ero confusa, dolorante, avvilita. Nei momenti in cui non urlavo mi accasciavo su me stessa come una bambola di pezza. Durante la fase espulsiva invece, non so come, ho trovato nuova forza. Forse perché sapevo di essere in dirittura di arrivo, forse perchè davvero il dolore era più tenue nonostante avessi una testa che mi spuntava tra le cosce, mi sono sentita sin da subito più energica e positiva, tanto che a un certo punto mi sono messa addirittura a ridere con l’ostetrica per il tenore delle mie urla (Nano è nato incitato da una serie di “Dai cazzo Leonardo, dai che mi sta esplodendo la figaaaa”).

“Mi raccomando, liberati prima che durante il parto si sa, si fa la cacca”. Signore mie, non sarà una verità assoluta ma non sottovalutate questo consiglio perchè può capitare…almeno a me è capitato. Perlaltro sarebbe stato difficile non farlo capitare dato che per indurmi naturalmente il parto mi hanno fatto bere una tazza di olio di ricino (non vi dico che horror sia stato ingurgitare quella roba). Però vi assicuro che non è stato particolarmente imbarazzante, anzi, in quel momento un evento simile non può che strapparvi una risata a fronte di tutto il resto!

Altra frase che mi è stata tanto ripetuta prima del parto è “non ti preoccupare se hai preso peso, tanto col parto si perde tutto!”. Ecco, questa, sempre per mia esperienza, è una cazzata. Forse mi sono fatta un’idea sbagliata pensando di poter entrare in ospedale con le sembianze di Shrek e uscire con i miei jeans Skinny taglia 36 di Zara. Non posso negare peraltro di essermi sgonfiata parecchio nel corso degli ultimi 10 giorni, ma certo non sono una di quelle miracolate che col parto hanno ritrovato la linea. Perciò se tenete al fisico non fate come me che ho passato 9 mesi a spararmi fette di sacher spalmate di nutella e crema pan di stelle, contenetevi!

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