Credevo che i giorni precedenti il parto, o meglio la data presunta del parto, sarebbero stati più “leggeri”… ho aspettato tanto di fare questo countdown, ma da che mi pareva che il tempo non passasse mai adesso mi sembra di aver vissuto tutti questi mesi di corsa e ora una parte di me vorrebbe solo mettere tutto in pausa.
Vivo emozioni confuse.
A volte sono euforica ed emozionata,
altre mi sento tesa, agitata, mi rendo conto di non avere alcun controllo della situazione,
a volte sono tranquilla e spensierata,
altre sono divorata dall’ansia e mi sento così oppressa che quasi mi manca il fiato,
altre ancora mi sento triste e non so bene perché.
Ho provato ad analizzare la cosa e credo che in parte questa tristezza derivi dal fatto di “perdere” la pancia. Non so chi dei due si sia sentito più confortato da questa gravidanza, se Leo che ha passato questi 9 mesi al caldo, avvolto dal mio corpo, o io… la sua presenza mi ha dato forza, mi ha insegnato a riconoscere i problemi dai non-problemi, costringendomi ad affrontare sofferenze che avevo a lungo accantonato, mi ha migliorata e tranquillizzata e soprattutto mi ha fatto sentire unica, perché unico è ciò che lega.
A volte mi sento sbagliata perché mi rendo conto che in fondo non ho davvero tutta questa fretta di conoscerlo. Non riuscendo a scollarmi di dosso l’idea di dover dare agli altri quello che si aspettano, continuo a dire che non vedo l’ora di vederlo ma a dire il vero non so se è così, forse perché in fondo voglio che lui rimanga mio e solo mio…
E mentre penso a tutte queste cose continuo a rimproverarmi perché vorrei solo esser felice, come nel mio immaginario dovrebbe essere una mamma in attesa, e accoglierlo nel mondo con tutta l’allegria e la positività che merita.
Come direbbe RuPaul, sto permettendo al mio “inner saboteur” di sopraffarmi… dovrei solo lasciarmi andare.
Mama Walking Disaster 