Ultimo giorno di mare. Mentre saluto l’Argentario penso che questa settimana è stata meravigliosa: Babbo si è rilassato, Mamma ha mangiato tutte le spigole del Tirreno e Leo ha avuto il suo primo assaggio di mare, oltre a trascorrere per la prima volta un po’ di tempo con i suoi fantastici zii romani.
Dopo questi giorni torniamo alla realtà a malincuore ma con qualche consapevolezza in più. Tra le altre, ho capito che:
- Marco ed io c’abbiamo due amigdale grandi come cocomeri. L’amigdala è una regione del cervello coinvolta nella percezione delle emozioni e, in particolare, della paura, che nei neogenitori si espande in maniera diversa da madre a padre per effetto dell’innalzamento dei livelli di ossitocina. Tale espansione dovrebbe verificarsi dal momento del parto, rendendo specialmente la neomamma più attenta e vigile nei confronti dei neonati. Ecco, nel nostro caso credo che le nostre amigdale siano già belle che attive. Marco ormai mi tratta come se fossi sua figlia: mi spalma la crema 50+ ogni 5 minuti, mi mette il cappellino perché non prenda troppo sole in testa, al mio primo bagno in mare ha chiamato la madre per esser sicuro che potessi immergermi in acqua. Io invece non faccio discriminazioni e rompo i coglioni a tutti, prima per sapere se hanno messo la crema protettiva, poi il doposole, la pomatina contro le bruciature, lo spray antizanzare, e non camminare in mezzo alla strada che ti arrotano, e bevi l’acqua piano che è fredda e blablabla.
- La gravidanza non ti rende più abile nel nuoto. Diversamente da quanto mi ero immaginata, il fatto che io abbia la panza non significa che io sappia galleggiare o nuotare meglio, anzi, i miei morti a galla sono più inguardabili del solito. PERO’ il grande vantaggio è che puoi mangiare come un bovino adulto al cenone di capodanno senza porti il problema di come ti starà il costume di bagno. Tanto sei incinta, è d’uso comune che tutti ti dicano che sei bellissima!
- Le altre mamme hanno una loro opinione su tutto e hanno un grande bisogno di manifestarla, anche se nessuno glielo richiede. Le mie preferite sono quelle che al ristorante analizzano il piatto che hai appena ordinato per poi riderti in faccia e informarti che loro durante la gravidanza hanno mangiato anche i nani del giardino del vicino. Ma io dico buon per voi! Purtuttavia, se son così sfigata da non aver preso la toxoplasmosi dopo una convivenza di 5 anni con un gatto cagone (per non parlare dei 32 con me stessa), perché devo sfidare la sorte (che peraltro solitamente mi è avversa) per mangiare qualcosa che mi è stato espressamente sconsigliato da quell’uomo che ha studiato almeno 8 anni per potersi far chiamare ginecologo e dirmi cosa devo ingurgitare e cosa no in questi 9 mesi? Lasciami scansare il prezzemolo dallo spaghetto alla spigola e torna a guardare il tuo piatto, no?
- C’è molta solidarietà tra genitori. In spiaggia ci è venuto spontaneo guardare i bimbi dei vicini di ombrellone e iniziare con loro conversazioni sugli argomenti più vari. Abbiamo raccolto molte informazioni utili (oltre che dettagli inquietanti sul parto di alcune signore) ed è stato piacevole immersi con questi genitori nei ricordi relativi alla crescita dei loro pargoli. La cosa che ci ha lasciati un po’ perplessi è che al momento dei saluti tutti ci hanno lasciati con un “in bocca al lupo”…!
Scherzi a parte, rientro da questa vacanza davvero un po’ più consapevole, specialmente del fatto che ancora ho tantissimo da scoprire e che il tempo vola perciò devo approfittare dei mesi che ho ancora davanti per prepararmi al meglio, per quanto possibile, all’arrivo di Leo, il nostro piccolo tornado. Io speriamo che me la cavo!