La settimana prossima abbiamo deciso di andare all’Isola del Giglio a fare un po’ di mare. Una figata se non fosse che a una certa mi è sorta una paranoia: ma potrò prender il traghetto?
(Ovviamente il problema me lo sono posta solo dopo aver acquistato senza assicurazione due andate e ritorno più posto macchina alla modica cifra di 160 pippi. Bene così.)
Sono subito andata a leggere le condizioni generali di trasporto della compagnia con cui viaggerò, le quali richiedono alle viaggiatrici incinte “se del caso” di esser munite di certificato medico rilasciato 7 giorni prima della partenza e attestante le buone condizioni fisiche e le capacità di viaggiare della gestante. Dato che non mi era chiaro a quale “caso” si riferissero – e dato che sono sostanzialmente una grande cagacazzi – ho chiamato la compagnia, la quale mi ha riferito che tutte le donne in gravidanza devono esser munite di questo benedetto certificato e che addirittura il certificato di partenza non ha valenza per il ritorno. In altri termini, se il certificato rilasciato dal mio medico è anteriore di 7 giorni rispetto alla data di ritorno teoricamente dovrei andare in giro per il Giglio a cercare un ginecologo che attesti che sono in grado di tornare da dove son venuta.
Un po’ perplessa, ho cercato maggiori informazioni su internet e ho scoperto che in realtà il certificato medico, che si richiede venga entro 7 giorni e a volte entro 48 ore prima della partenza, è necessario in genere solo per le donne che hanno superato il sesto mese di gestazione, che aspettano dei gemelli o che affrontano una gravidanza a rischio, mentre non sono consentiti viaggi in nave o traghetto se la data presunta del parto è nei sette giorni successivi alla partenza o se si ha partorito nei sette giorni precedenti.
Chiaramente non ho potuto fare a meno di sentire anche il ginecologo sul punto, il quale, dopo aver riso per un’ora a fronte della mia ennesima sega mentale, mi ha confermato che, specialmente adesso che sono al secondo trimestre, posso viaggiare tranquillamente (a meno che non decida di prendere un gommone, una moto, un quad o un cavallo, attività fortemente sconsigliate per prevenire possibili traumi legati ad una sollecitazione dell’utero).
In sostanza mamme to be, viaggiare in gravidanza, in traghetto e non solo, è possibile! Non dimenticatevi comunque di chiedere conferma al vostro ginecologo (anche se rischiate di farvi ridere in faccia come è accaduto a me!).