Forse ieri ho bevuto troppa birra, è per quello che le mie tette sembrano ENORMI e il risultato del test si è alterato. Prima di farci prendere completamente dal panico e stabilire che ho un Alien nella pancia andiamo a parlare con qualcuno che di ste cose se ne intende.
All’appuntamento col ginecologo la conferma.
“Lei è incinta di 6 settimane”
“6 settimane? Oddio…avrò preso almeno 2 sbornie serissime nelle ultime 6 settimane”
Oh, bene, sempre la parola giusta al momento giusto!
“Ehm, non si preoccupi…basta che non continui!”
Ok, ormai è andata, spero non abbia già sviluppato un’assuefazione da gin tonic.
Mentre cerco di far mente locale circa il numero di sbronze effettivamente collezionate negli ultimi 42 giorni decido che è ora di far qualche domanda seria al ginecologo per fargli capire che non sono una sprovveduta, io sto sul pezzo.
“Quindi posso continuare a fare sport?”
“Che sport fai?”
“Danza aerea…cioè, mi appendo a un cerchio e faccio cose in aria”
“Ti appendi a che? Ma che danza è?”
“Mmm, vabbè, forse è meglio se prendo una pausa…però ci saranno altri sport che posso fare!”
“Certo…puoi fare la maglia, l’uncinetto…o il ragù”
(Ho poi scoperto che in realtà è possibile fare sport, ve ne parlerò a breve)
“Ah, bene…allora tra cibo e zero sport faccio prima a candidarmi per un episodio di Vite al limite su Real Time, eh? Che ne dice…eh?…sa, si ingrassa durante la gravidanza…eh…? Eheh”
Ok, la battuta è veramente fiacca, però cazzo, almeno un abbozzo di sorriso…come si diceva saggiamente a casa mia a Roma “magnate n’emozione che campi cent’anni”
“Non so di cosa lei stia parlando. In ogni caso deve star attenta a quel che mangia, non deve ingrassare”
Ma la gravidanza non era una scusa per ingozzarsi?!
“Ah…quindi non posso mangiare tutto quello che voglio?”
“No”
“E cosa posso mangiare? C’è una lista di cibi consentiti immagino”
“Ma che lista. Mangi un po’ di tutto, senza esagerare”
(Poi ho scoperto che anche in questo caso le cose non stanno proprio così, ma vi dirò meglio tra poco)
Rapita dalla loquacità ed empatia del dottore, decido di porre fine a questa conversazione straziante e concentrarmi su Marco, il mio compagno, che nel frattempo è riuscito a parlare anche meno del ginecologo. Noto che la sua attenzione è stata catturata dall’ecografo che da un po’ sta studiando il mio utero.
E’ lì che noto un piccolo avocado sullo schermo. Dentro quell’avocado c’è un nocciolo e dentro quel nocciolo c’è una lucetta che si accende e spegne rapidissima a intermittenza.
“E’…è lui?”
“Sì, è di 7 mm, quella luce è il suo cuore che batte”.
Marco è commosso. Io sono gelata. Dentro di me c’è vita. Diamine.